Top 10 dei peggiori disastri nel mondo della chirurgia estetica

Negli ultimi anni la chirurgia estetica ha travolto non solo le star del mondo dello spettacolo e del cinema, ma ha anche invaso la vita di persone comuni. Infatti sono moltissimi coloro che si rivolgono al chirurgo estetico con il desiderio di sentirsi bene con se stessi e con gli altri. In alcuni casi però, un semplice intervento per la correzione di un difetto diventa un’ossessione arrivando a spendere anche cifre molto alte.

Nel web circolano i peggiori disastri della chirurgia estetica, stilandone una classifica…

C’è il coreano Hang Mioku, dipendente dalla chirurgia plastica che si iniettava olio da cucina in faccia. 4 milioni di dollari sono stati spesi da Jocelyn Wildenstein per il chirurgo plastico. L’icona del pop Michael Jackson che ha subito più di 10 interventi di rinoplastica. Pete Burns, famoso cantante, ha speso quasi tutti i suoi risparmi in chirurgia ricostruttiva.

Dennis Avner che si è trasformato nell’uomo gatto. Eric Sprague, l’uomo lucertola, che è stato uno dei primi uomini al mondo a farsi fare la lingua biforcuta. Donatella Versace che ha voluto cambiare in maniera totale i lineamenti del suo viso rivolgendosi alla chirurgia. Jackie Stallone, la madre dell’attore Silvester Stallone. Oltre ai numerosi lifting, si è “rifatta” fronte, zigomi naso. Amanda Lepore, il transessuale più famoso del mondo. Il primo intervento lo ha avuto a 15 anni e da allora sembra proprio che non si sia fermata più.

La chirurgia estetica è diventata una cosa a cui sembra non si possa rinunciare… Dalla ragazza della porta accanto, alla celebrità affermata, nessuno è capace di resistere al fascino del ‘ritocchino’. In alcuni casi purtroppo non sempre il risultato è quello che ci si aspettava o si immaginava, soprattutto quando l’intervento è molto invasivo o è più di uno.

In chirurgia estetica è molto importante che il paziente abbia un’aspettativa coerente con il risultato effettivamente ottenibile e bisogna affidarsi a mani esperte e a strutture specializzate  dotate di tutte le caratteristiche architettoniche, organizzative e tecnologiche richieste dalla più recenti normative sanitarie.