Celebrità seno: Scollature delle star
Si parla sempre di taglie. Prima, terza, seconda. Ma fare la differenza estetica, su un seno, è un fattore completamente diverso dal volume: la forma. Basta una ricerca veloce su Google per incappare in centinaia di classificazioni di ogni possibile ed immaginabile tipologia di seno esistente. I più ricorrenti? Tondo, a goccia, “sceso”, asimmetrico, divergente…
Le mammelle hanno forma diversa per ogni donna: il seno è una caratteristica peculiare come il colore degli occhi, l’altezza, il taglio della bocca ecc. Proprio da queste differenze nasce il desiderio umano di classificare le varie forme.
In generale il seno si può dividere in due maxi tipologie: di anatomia normale (dalla coppa di champagne alla maxi taglia, la forma è sempre simmetrica e regolare) oppure di anatomia anormale, categoria che comprende “l’anisomastia, cioè le mammelle asimmetriche o diverse di volume, il seno tuberoso, cioè quello a forma allungata e tubulare, e tutti i diversi gradi del gergale “sagging breast”, cioè le mammelle ptosiche, risultato dei processi di “svuotamento” e “caduta” dovuti a svariate cause: peso delle mammelle, gravidanze e allattamento, l’età ma anche il fumo, che danneggia le fibre elastiche della cute, cioè il reggiseno naturale.
Tutto il resto? Questione di fantasia e di marketing. Le case di biancheria intima ci giocano intere campagne vendita: solo ultima Third Love, compagnia di lingerie che ha rilanciato i propri reggiseni su 7 tipologie di seno: tondo, “east west” (con i capezzoli divergenti), “side set” (più voluminoso all’esterno), “tear drop” (a goccia), “slender” (appiattite), asimmetriche e a campana (grosse e distanti).
Aere un seno naturale e perfetto è molto difficile. Ogni donna ha in mente il “seno ideale” con il quale confronta il suo. Dopodiché c’è chi si sente contenta e sicura solo se il proprio è abbastanza vicino a quel modello, altre che lo accettano per quello che è, con la consapevolezza che essere donna non è solo avere un bel seno e altre che si rivolgono al chirurgo per correggersi. Non dimentichiamo che il seno è un organo di “relazione”: quando una donna si presenta, la parte del corpo che è più esposta o più vicina all’altra persona è anatomicamente il seno, quindi l’autoaccettazione è un fattore fondamentale
Seno a goccia
La maxi tendenza europea? Per l’86% delle intervistate sotto i 40 anni, la scelta cade sul seno a goccia, con un volume maggiore (il 55 % del totale) nell’area sotto il capezzolo. In sostanza, tondeggiante frontalmente, a goccia se visto di lato. Non troppo lontano dalla cosiddetta coppa di champagne, semplicemente più pieno.
Questa la scelta che va per la maggiore in caso di ragazze giovani che vogliono aumentare il volume. Dopo i 35/40, soprattutto sulle donne che da ragazze avevano un bel seno e che l’hanno visto modificarsi con gravidanze e allattamenti, la questione cambia: per recuperare la forma giovanile e correggere la ptosi, cioè il cosiddetto svuotamento, bisogna ricorrere invece alla mastopessi, intervento che ripristina i volumi nella parte alta. Desiderio condiviso, quello della forma tondeggiante piena anche nella parte alta, preferito da ben il 76% delle donne over 40 in Europa.